Dopo l'epidemia di coronavirus (COVID-19) del 2019 iniziata a Wuhan in Cina, il governo italiano ha confermato i primi casi di malattia nel paese il 30 gennaio 2020, quando il virus è stato individuato in due turisti cinesi in visita in Italia. Un terzo caso è stato confermato il 7 febbraio con un paziente italiano tornato da Wuhan. Il numero di casi confermati è aumentato il 21 febbraio quando è stata confermata l'infezione di sedici persone in Lombardia e in Veneto.
Quarantena nazionale
Il 9 marzo 2020 il governo italiano ha imposto una quarantena nazionale, limitando la circolazione della popolazione, salvo necessità, in risposta alla crescente pandemia di COVID-19 nel paese. Queste restrizioni hanno imposto inoltre la chiusura temporanea di negozi e attività commerciali non essenziali e di tutte le scuole e università. Queste disposizioni hanno fatto seguito a una restrizione annunciata il giorno precedente che ha coinvolto sedici milioni di persone interessando l'intera regione Lombardia e quattordici province limitrofe di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Marche.
Le misure di blocco, pur essendo state ampiamente approvate dall'opinione pubblica, sono state anche descritte come la più grande soppressione dei diritti costituzionali nella storia della Repubblica.
Impatto
Economico
Il responsabile del New York Times di Roma, Jason Horowitz, ha definito così il blocco: "Sacrificare l'economia italiana nel breve periodo per salvarla dalle devastazioni del virus nel lungo periodo", con Milano considerata la capitale economica del paese e Venezia una delle più importanti destinazioni turistiche. Le regioni Lombardia e Veneto producono da sole un terzo del prodotto interno lordo italiano.
Già prima dell'espansione della quarantena, si prevedeva che l'economia italiana sarebbe entrata in recessione a causa dell'impatto dell'epidemia. Si prevede, quindi, che l'impatto di una più ampia quarantena porterà l'economia europea in una condizione di recessione.
Il FTSE MIB, l'indice azionario della Borsa italiana, è sceso dell'11% il lunedì 9 marzo alla riapertura del mercato. Questo giorno è stato soprannominato "Black Monday". I settori più colpiti dal blocco sono quelli del turismo, della ristorazione, della vendita al dettaglio, dell'arte, dell'intrattenimento e dei trasporti che rappresentano complessivamente circa il 23% del prodotto interno lordo del paese. Si prevede una crisi anche per il turismo.
Ambientale
Durante il blocco all'inizio del 2020, le emissioni di biossido di azoto sono diminuite drasticamente nel Nord Italia di quasi il 30%.
Efficacia
Gli effetti di tali misure sono visibili. C’è stata una riduzione del 50% degli spostamenti tra le province e del 19% delle interazioni personali. Il 17 marzo il vicepresidente della Lombardia Fabrizio Sala, ha registrato un livello di riduzione complessiva della mobilità sociale nella regione pari al 60%, confrontando la situazione del 16 marzo con quella del 20 febbraio. Tale livello non è stato però ritenuto sufficiente.
Il confronto tra la provincia di Lodi (dove è stato imposto un rigido blocco in alcune zone a partire dal 24 febbraio) e la provincia di Bergamo (dove è iniziato più tardi, il 9 marzo), ha mostrato che la prima si è ripresa più velocemente e l'aumento esponenziale dei casi si è fermato.
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